Devianza: le teorie classiche
Le teorie classiche sulla devianza spiegano il crimine come frutto di scelte razionali (Scuola Classica) o di fattori biologici innati (Scuola Positiva), mentre approcci più moderni uniscono elementi sociologici e bio-psicologici
Nel senso comune, la devianza/criminalità è colpa di…
- Individuo che sceglie consapevolmente il male
- Individuo predisposto naturalmente a fare il male
- Condizioni difficili di vita e di relazioni
- Cattivi modelli (soprattutto per i giovani)
- Risposte sbagliate della società e delle istituzioni
Queste rappresentazioni in larga parte coesistono.
Le teorie sulla devianza
Possiamo sintetizzare le 5 rappresentazioni precedenti in 3 ordini di spiegazioni del comportamento deviante:
- Spiegazioni non sociologiche (scuola classica, scuola positiva)
- Spiegazioni sociologiche (paradigma delle assenze o deficit; paradigma delle presenze o condizionamenti forti)
- Ritorno delle spiegazioni centrate sull’individuo (teorie neoclassiche, neopositivismo)
La Scuola Classica
I riformatori: Bentham (1748-1833); Beccaria (1738-1794)
Il contesto sociale e intellettuale: nascita borghesia; urbanizzazione, rivoluzioni. Teoria utilitaristica, discussioni su etica e responsabilità.
Critiche al vecchio sistema penale: contrario all’ideale illuminista, arbitrario, poco attento alla dignità della persona.
Obiettivo: elaborare una concezione umanistica del sistema legale/della giustizia penale.
L’utilitarismo
L'individuo è considerato un essere razionale dotato di libera volontà che segue i propri interessi, agendo per massimizzare il piacere e minimizzare il dolore. Chi compie un’attività illecita lo fa perché lo vuole fare (strumentalità). Sceglie liberamente di violare le leggi umane per «guadagno, potere, piacere». Non c’è colpa morale.
Il ruolo della legge
- Serve a far conseguire il massimo di felicità e benessere alla maggioranza delle persone.
- Protegge società e individuo dal comportamento criminale.
- Insegna ai cittadini a considerare le conseguenze delle loro azioni.
- Utilizza la pena per fini preventivi (preservare la società e il contratto sociale).
La deterrenza
La punizione ha una funzione di deterrenza:
Specifica, all’individuo che commette il reato (“infliggere un dolore sufficiente a bilanciare il piacere ottenuto”).
Generale o sociale (per scoraggiare i rei potenziali mostrando che il reato non «rende»).
La deterrenza è diversa dalla vendetta sociale. Si giustifica solo come mezzo di prevenzione del crimine.
Caratteristiche della pena
- Celerità o prontezza: a un reato deve seguire immediatamente una sanzione.
- Infallibilità: a una violazione della legge penale deve sempre corrispondere una pena.
- Certezza: una pena deve essere scontata interamente, senza clemenza o perdono (certa, non intensa).
- Dolcezza: la pena deve risparmiare al condannato inutili sofferenze (non è vendetta).
Alla base: proporzionalità, rispetto dei diritti.
Limiti della Scuola Classica
La scuola classica si concentra sul reato e sulla legittimazione della risposta societaria, ma:
- Non spiega perché si diventa devianti (se tutti sono razionali)
- L’ordine sociale viene dato per scontato.
- Non punta a comprendere la devianza ma solo a giustificare le pene.
L’obiettivo implicito: proteggere la proprietà e le libertà borghesi dalle classi pericolose.
La Scuola Positiva
Il contesto sociale e intellettuale è il secolo XIX: affermazione della scienza applicata ai problemi quotidiani e dell’esperto (scienziato). Ascesa della filosofia positiva (spiegare scientificamente il mondo). Priorità al fatto e alle esperienze. Uso della statistica. Concetto di evoluzione (influenza dell’antropologia sulla criminologia: positivismo
Si sposta l'interesse dalla pena (e dagli aspetti legali) ai crimini e a chi li commette. Il determinismo causale: intervento esterno che fa commettere reati (meccanismo cieco e incontrollabile). I criminali sono distinti dai non criminali (e non per colpa della società). La devianza è eccezionale e la risposta deve essere un’azione correttiva e di recupero.
La scuola criminologica italiana
Cesare Lombroso (1835-1909), Enrico Ferri (1856-1929). Lettura medico-biologica del crimine: il comportamento criminale è innato. Metodo sperimentale nella medicina legale.
La devianza inscritta
Assunto di partenza: nel deviante c’è qualcosa di fondamentalmente “sbagliato” (colpa, malvagità, degenerazione, malattia morale). Determinante biologica: causa più potente di criminalità (predeterminazione genetica al crimine). Basi darwinistiche: il delinquente nasce con caratteristiche primitive (‘atavismo’) e difficoltà di adattamento sociale.
I tratti tipici dei criminali
Studio sui crani dei criminali (scoperta della ‘fossetta occipitale mediana’ del tipo criminale). I delinquenti sono criminali nati che portano nel «soma» le «stigmate», ossia anomalie fisiche.
I tipi di criminali
- Delinquente nato (impulsività, nessun senso morale).
Delinquente occasionale (condizionato da fattori esterni).
- Delinquente pazzo (malattie mentali).
Delinquente per passione (influenzato da fattori morali).
Delinquente d’abitudine (fattori economici e sociali).
La donna delinquente
La donna è vista come meno propensa al crimine, eccetto quelli passionali e irrazionali. Le donne sono considerate inferiori fisicamente e mentalmente, con minore propensione alla criminalità, associando la prostituzione alla degenerazione.
Limiti della Scuola positiva
Anche se riconobbe la molteplicità delle cause e l’impatto dei fattori ambientali, molte delle tesi della Scuola Positiva sono state criticate per l'approccio non scientifico e i problemi metodologici, come l'assenza di dati sui non-criminali.
Video su Lombroso
Voyager, Il volto del male
Cesare Lombroso, Genio e follia
Il lato oscuro del crimine
Le spiegazioni biologiche nel XX° secolo
Ritorno delle teorie lombrosiane con approcci metodologici originali, inclusi studi di ereditarietà e tipologie fisiche, come le somato-tipi di Sheldon e le anomalie cromosomiche (come la sindrome XXY).
Le spiegazioni psicologiche
Alcune teorie psicologiche collegano la devianza a tratti di personalità particolari, come debolezza morale o psicopatia.
La teoria cognitivista
Il comportamento criminale deriva da un pensiero erroneo, con alcuni criminali professionisti che mostrano una certa irresponsabilità simil-adolescenziale.
Devianza e neuroscienze
Si indaga sulla base genetica del comportamento antisociale. Ad esempio, il lavoro di Kient Keihl ha mostrato una minore attività nel sistema limbico di alcuni criminali, suggerendo un potenziale uso di screening precoce e trattamenti.
Criminal profiling
Fin dal XIX secolo, si cerca di studiare il profilo psicologico dei criminali, e negli anni ’70, con l'FBI, nasce il metodo scientifico per identificare potenziali criminali.