18 abilità per una leadership emotivamente efficace

Modi e ruoli dell'intelligenza emotiva di Daniel Goleman applicata alla gestione di un team

L'espressione intelligenza emotiva identifica la capacità di riconoscere in se stessi e negli altri i sentimenti e le emozioni fondamentali, intesi come quell'insieme di capacità basiche non disgiunte da competenze inerenti al saper gestire consapevolmente le emozioni sia a livello interiore e soggettivo sia a livello sociale e relazionale ovvero rispetto ai legami e alle relazioni che si instaurano con gli altri, quotidianamente.

Le due tipologie di intelligenza, quella cognitivo-accademica e quella emotiva, sono l’espressione di del funzionamento di zone del cervello del tutto specifiche e differenti. La prima si basa sulle elaborazioni che hanno luogo nella neocorteccia (strati più superficiali e di recente evoluzione); la seconda in centri neurali di maggiore profondità, nelle regioni sottocorticali.

Tra i più autorevoli teorici che in anni recenti hanno indagato le tipologie dell’intelligenza, lo psicologo dell’università di Harvard Howard Gardner che nel 1983 ha elaborato il modello del “multiple mind” o “intelligenze multiple”: molteplici abilità tra loro complementari, in rapporto dialettico e sinergico, dei nove tipi di intelligenza presentati, non solo abilità linguistiche, verbali, logico-matematiche e cinestesico-motorie, ma anche due ulteriori tipi a carattere personale, ovvero l’intelligenza intrapersonale e l’intelligenza interpersonale. Salovey e Mayer, poi, definiscono negli anni ’90 l’intelligenza emotiva come la capacità di osservare le proprie e altrui emozioni, differenziandole, per poi utilizzare le informazioni ottenute per guidare il pensiero  e le proprie azioni.

Dagli studi di Salovey e Mayer, Daniel Goleman desume la struttura generale dell’intelligenza emotiva in un modello molto attento a focalizzare modi e ruoli con cui le capacità emotive si rivelano.

Una leadership intelligente, da un punto di vista emozionale, può rivelarsi potente traino nel suscitare passione, ispirazione ed entusiasmo, oltre a promouovere impegno e coinvolgimento. Una leadership tossica, per converso, può avere un’influenza distruttiva e si manifesta attraverso uno stile relazionale che rivela interazione intersoggetive basate sul differenziale di potere, ed è scandita da episodi di aggressività, tensione, ostilità, denigrazione, alternati a episodi di indifferenza, ambivalenza, contraddittorietà e instabilità, con un effetto deleterio sull intero gruppo. Il clima tossico può provocare sfiducia, insicurezza, stress  fino all’inibizione delle capacità di empowerment, di coping e resilienza.

Per queste ragioni è auspicabile maggiore cura nel sensibilizzare educatori e professionisti della cura ad un approccio attento a questi aspetti e alla complessità del lavoro di caring e accompagnamento. La formazione e l’educazione del futuro richiederanno sempre di più agli educatori di professione di coltivare quelle competenze emotive su cui si innesta l’intelligenza di tipo “classico” (cognitiva).

18 abilità per una leadeship "emotivamente intelligente"

Goleman e colleghi sostengono che le competenze inerenti all’intelligenza sociale e alla leadership si possono raggruppare in quattro dimensioni (consapevolezza di se, gestione di sé, consapevolezza sociale e gestione dei rapporti interpersonali) alle quali corrispondono specifiche competenze e “sottocategorie”.

Di seguito uno schema riassuntivo:

1)     Consapevolezza di sé
Consapevolezza del proprio stato emotivo
Accurataautovalutazione
Fiduciain se stessi
2)     Gestione di sé
Gestione delle proprie emozioni
Trasparenza
Adattabilità
Orientamento al risultato
Iniziativa
Ottimismo
3)     Consapevolezza sociale
Empatia
Consapevolezza dell’organizzazione
Orientamento al cliente/utente
4)     Gestione dei rapporti interpersonali
Leadership ispiratrice
Influenza
Sviluppo delle potenzialità altrui
Agente di cambiamento
Gestione dei conflitti
Lavoro di gruppo e collaborazione

Consapevolezza di sé

Consapevolezza del proprio stato emotivo

Essere sintonizzati sui propri segnali interiori e comprensione del loro impatto su sé stessi

Accurata autovalutazione

Conoscere i propri limiti e i punti di forza, quindi essere autocritici e autoironici. Talento nel comprendere dove dover migliorare e accettazione delle critiche costruttive e dei feedback. Sapere quando chiedere aiuto e dove concentrarsi per sviluppare nuovi punti di forza

Fiducia in sé stessi

Conoscenza e valorizzazione dei propri punti di forza, riuscendo così a dare il meglio di sé anche sotto stress trovando stimolanti anche i compiti più difficili

Gestione di sé

Gestione delle proprie emozioni

Comprendere come dominare gli impulsi ed emozioni che sono fonte di turbamento incanalandoli e riorientandoli verso fini costruttivi, restando lucidi e calmi anche nelle emergenze

Trasparenza

Vivere e scegliere secondo i propri valori. Integrità etica ovvero autentica apertura agli altri circa sentimenti, convinzioni e azioni. Ammetere proprie mancanze opponendosi a ipocrisia e opportunismo

Adattabilità

Sapersi districarsi tra impegni e attività senza perdere concentrazione, energia ed entusiasmo. Affrontare inevitabili ambiguità della vita organizzata e accettare la fluidità dei cambiamenti con prontezza

Orientamento al risultato

L’orientamento al risultato motiva alla ricerca costante del miglioramento delle prestazioni, sia dei collaboratori che dei dipendenti. Fissare obbiettivi ragionevoli eppure stimolanti

Iniziativa

La consapevolezza sui propri strumenti a disposizione consente di prendere iniziative opportune. Evitare atteggiamenti passivi e cogliere al volo le opportunità, crearle ex-novo o modificare le difficoltà volgendole a prorpio favore.

Ottimismo

L’ottimismo conduce a resilienza: saper leggere le sconfitte come sfide e opportunità per migliorare. Guardare positivamente gli altri aspettandosi da loro il meglio

Consapevolezza sociale

Empatia

Sintonizzarsi sull’ampia gamma di segnali emotivi emessi dall’altro, ascoltare con attenzione riuscendo a cogliere velocemente la prospettiva altrui, facilitando al comprensione tra persone differenti per appartanenza cultura, estrazione sociale o formazione

Consapevolezza dell’organizzazione

Individuare le reti sociali più utili, individuando i rapporti di potere tra i membri del gruppo, per leggere con sufficiente capacità previsionale i mutamenti, le norme implicite e i valori guida

Orientamento al cliente/utente

Promozione di un clima emotivo positivo ed equilibrato nei rapporti con il cliente/utente. Se la cura per il cliente è di qualità, la gratificazione è reciproca

Gestione dei rapporti interpersonali

Ispirazione

Ispirando gli altri si è in gradi di creare risonanze coinvolgendo gli altri in una mission condivisa. Stimolare l’adesione a progetti facendo intravvedere soluzioni e visioni della vita inedite

Influenza

Capacità di suscitare interesse negli altri, sapendo costruire risorse interne attraverso le persone chiave. Essere stimolante, deduttivo e persuasivo

Sviluppo delle potenzialità altrui

Coltivare qualità e risorse in ogni componente, mossi da un autentico interesse verso gli altri e cercando di comprenderne gli obbiettivi, le aspirazioni, i punti di forza, i limiti e avendo cura di restituire feedback costruttivi e puntuali, di supporto come mentori o coach

Agente di cambiamento

Vedere oltre il rassicurante status quo. Intravvedere sia la necessità che che le potenzialitâ del cambiamento come valida alternativa percorribile, trovando soluzioni innovative per far fronte alle difficoltà e imprevisti.

Gestione dei conflitti

Trovare il modo di far parlare tutti gli interessati fino a una mediazione. Riconoscere le differenti prospettive riconducendole a un ideale comune e condivisibile. Far emergere i conflitti nel caso siano latenti per riconoscere sentimenti e punti di vista reindirizzanoli verso ideale comune.

Lavoro di gruppo e collaborazione

Il gioco di squadra è una delle strategie più efficaci per promuovere un clima democratico e produttivo, basato sul rispetto, il sostegno e la collaborazione reciproca. L’impegno entusiastico è frutto di un paziente lavoro di cura e consolidamento di relazioni profonde che affondano la loro motivazione in obbiettivi che valicano i semplici confini del lavoro per irradiarsi in un più ampio progetto di autorealizzazione personale e comunitaria. 

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