La pedagogia di Montessori

Internazionalmente nota per il suo metodo adottato in migliaia di scuole dell'infanzia, elementari, medie e superiori in tutto il mondo

La pedagogia di Maria Montessori (1870 – 1952) , illustrata principalmente nel suo lavoro "Il Metodo della Pedagogia Scientifica", si basa sull'idea che ogni bambino possieda un innato desiderio di imparare e che l'educazione debba favorire lo sviluppo completo della personalità attraverso l'autodisciplina e l'autoeducazione. Montessori ha introdotto un approccio educativo centrato sul bambino, basato sull'osservazione attenta e sull'adattamento dell'ambiente didattico per soddisfare le esigenze individuali degli studenti. Il suo metodo incoraggia l'uso di materiali didattici specifici, progettati per stimolare l'apprendimento sensoriale e motorio. Montessori enfatizza il ruolo cruciale dell'indipendenza e dell'autonomia nella formazione di individui autosufficienti e responsabili.

Nel 1898, entra come medico del manicomio romano e partecipa al Congresso pedagogico di Torino proponendo l'educazione dei bambini “deficienti”. Nel 1900 assume per un anno la direzione della scuola magistrale ortofrenica. Le ricerche di questo periodo sono pubblicate nel 1910 nel libro Antropologia Pedagogica.

«Il fatto che la pedagogia dovesse unirsi alla medicina nella terapia era la conquista pratica del pensiero dei tempi io però a differenza dei miei colleghi ebbi l'intuizione che la questione dei deficienti fosse prevalentemente pedagogica anziché medica»

Nel quartiere romano di San Lorenzo apre nel 1907 due Case dei bambini e sulla base delle esperienze compiute vi pubblica nel 1909 il suo libro più importante Il metodo della pedagogia scientifica applicato all'educazione dell'infanzia nelle Case dei bambini. Nel 1916 poi pubblica Autoeducazione nelle scuole elementari nato dalla sperimentazione del metodo anche dopo la scuola dell'infanzia.

Il materiale montessoriano

Montessori si rifà all'esperienze che nel campo dell'educazione dei fanciulli deficienti avevo compiuto Itard all’inizio dell’’800. Soprattutto studia il metodo fisiologico di Seguin e il materiale didattico da lui elaborato che le da ispirazione per l'ideazione e il progressivo perfezionamento di un materiale strutturato detto materiale montessoriano per “chiamare entro l'anima del fanciullo l'uomo che vi sta assopito”. Si tratta di oggetti che servono per l'educazione sensoriale utilizzati con i bambini normodotati nelle Case dei bambini ottenendo risultati sorprendenti.

Per la realizzazione di questi oggetti è necessario isolare una qualità sola dell’oggetto, con serie e gradazioni. Per esempio, un gruppo di campane che riproducono toni musicali, o insiemi di tavolette con differenti colori in graduazione. Il materiale inoltre è auto-correttivo, consente cioè il controllo dell’errore, come per esempio nei giochi a incastro.

Attraverso l'educazione sensoriale si giunge senza soluzioni di continuità all'educazione intellettuale nei quattro rami della scrittura della lettura dell'aritmetica e del disegno che si iniziano nelle case dei bambini e si continuano senza stacchi nella scuola elementare. Montessori usa l'immagine simbolica della quadriga trionfante tratta dalla storia romana per indicare il trionfo entusiastico di tali conquiste le intellettuali del bambino.

Dal positivismo allo spiritualismo

Formatasi in ambiente scientifico filosoficamente orientato in senso positivistico Montessori mantiene sempre il metodo scientifico e l'attenzione alle ricerche ma si stacca dal positivismo in sintonia con il rigoglio neo spiritualista del primo 900 caratterizzato da modernismo, vitalismo, neoidealismo, correnti mistiche e  teosofiche. La pedagogia scientifica montessoriana mira non tanto dare ai maestri nozioni scientifiche aggiornate quanto invece a formarli al metodo scientifico dell'osservazione e dell'esperimento.

Montessori propone un Educazione cosmica: l'insegnamento di tutte le materie è correlato all'origine dell'universo della terra della specie umana e allo sviluppo storico della civiltà in questo modo si acquisiscono la sintonia con la natura e la consapevolezza di un comune destino cosmico dell'umanità. Montessori si occupa a piu' riprese anche di educazione alla pace.

L'ambiente e le "Case dei bambini"

Affinche la pedagogia scientifica possa aver luogo, il maestro devi avere a disposizione un ambiente per la corretta osservazione del bambino che gli consenta la libera attività. Nelle Case dei bambini vi è un arredo tutto a misura di bambino con il quale possono compiere esercizi di vita pratica, anche collettivamente, in modo da sviluppare il sentimento sociale.

«Un principio di repressione che giunge quasi alla schiavitù regna nella scuola e informa la stessa pedagogia»

Una prova è data dal banco scolastico elemento fondamentale della struttura materiale di di scuola protesi dell'autoritarismo didattico per Montessori si tratta di abolirlo e c'è bisogno di una conquista di libertà così da trasformare la scuola con una agogia innovatrice che abbia per mira la liberazione del bambino e lo aiuti a conquistare la libertà con il solo limite dell'interesse collettivo.

Alla maestra che interviene correggendo ogni errore, si sostituisce un’opera educatrice suddivisa tra maestra e oggetti. “Quando il bambino si educa da se, alla maestra non resta che osservare. Coi miei metodi la maestra insegna poco, osserva molto e soprattutto ha la funzione di dirigere le attività psichiche dei bambini e il loro sviluppo fisiologico. Per questo io ho cambiato il nome di maestra in quello di “direttrice”.

Montessori con le sue ricerche elabora un’originale visione della psicologia dell’infanzia. Se la mente adulta si definisce cosciente, quella del bambino dovrebbe dirsi inconscia, ancorché ricca di intelligenza e creatività. Montessori parla di “mente assorbente”.

«L’educatore deve rispettare il bambino come si fa con una persona di riguardo»

Si deve riconoscere per Montessori lo sviluppo nei secoli di un’organizzazione sociale fondata sulla tirannia dell’adulto. Montessori sarà infatti tra i primi a parlare di diritti sociali dell’infanzia.

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